Ciclo Monetario
Il ciclo monetario misura il periodo di tempo, espresso in giorni, che intercorre tra i flussi monetari in uscita relativi al pagamento dei fornitori e i flussi monetari in entrata relativi agli incassi dai clienti. Come già illustrato nell’articolo dedicato al Capitale investito netto operativo, più lungo è il ciclo monetario e maggiore quantità di fonti sono necessarie a finanziare il CCNO (quest’ultimo è calcolato con la seguente formula: Rimanenze + Crediti commerciali e diversi inerenti alla gestione operativa - Debiti commerciali e diversi inerenti alla gestione operativa).
A cosa serve il Ciclo Monetario
Partendo dal presupposto che non è possibile dare un giudizio tout court al valore assunto dal CCNO in un dato periodo, attraverso l'analisi del ciclo monetario è possibile capire ed analizzare da cosa è dovuta e generata una eventuale variazione del CCNO stesso.
Il ciclo monetario ha le seguenti funzioni:
· Verifica dell’analisi e delle cause che hanno determinato una variazione del CCNO
· Calcolo del fabbisogno finanziario a breve termine in termini di valore di scoperto di conto corrente e autoliquidante necessario per finanziarie il circolante
Analisi del Ciclo Monetario
Una volta spiegato a cosa serve il Ciclo Monetario e qual è la sua importanza nella determinazione del fabbisogno finanziario a breve, è fondamentale definire come calcolarlo e in che modo analizzarlo rispetto alle sue determinanti. In particolare, il Ciclo Monetario è dato dalla somma tra la giacenza media delle risorse in magazzino e i tempi di incasso dei crediti di gestione, al netto dei tempi di pagamento dei debiti di gestione. Di seguito una rappresentazione sintetica delle componenti che concorrono al calcolo dell’indicatore:
Problematica dell’IVA nelle formule
Crediti verso clienti, debiti verso fornitori, ricavi e costi di gestione sono spesso valori non omogenei a causa dell’IVA che è parte del credito e del debito ma non dei ricavi e dei costi. Idealmente, per perfezionare l’analisi del ciclo monetario sarebbe opportuno rendere omogenei i valori dei crediti e debiti rispetto a quelli di costi e ricavi, scegliendo di nettare il numeratore dei gg crediti e dei gg debiti di gestione dal valore dell’imposta o, in alternativa, di aggiungere quest’ultima al denominatore delle due suddette componenti. Il problema che si verifica nella prassi operativa, però, è quello di isolare il valore dell’IVA dai dati di bilancio e ricondurlo alle singole poste a cui si riferisce. Per ovviare al problema di cui sopra, in modelli di calcolo del ciclo monetario più complessi è possibile considerare, nelle formule dei gg crediti di gestione e dei gg debiti di gestione, un’aliquota media ponderata o un’ipotesi semplificatrice di aliquota IVA ordinaria.
Dall’analisi delle componenti si può evincere che, in linea generale, un aumento del Ciclo Monetario ha effetti negativi sull’equilibrio finanziario dell’azienda perché indica un aumento del divario tra i tempi di pagamento e i tempi di incasso. Una variazione in aumento del Ciclo Monetario potrebbe quindi dipendere dalle seguenti casistiche:
1) aumento della giacenza media delle risorse in magazzino: un aumento dei gg magazzino ha effetti negativi sull’equilibrio finanziario perché indica che l’azienda ha bisogno di più tempo per trasformare le rimanenze di magazzino in un flusso monetario in entrata
2) aumento delle tempistiche di incasso dei crediti di gestione: un aumento dei gg crediti ha effetti negativi sull’equilibrio finanziario perché indica che l’azienda rinvia più avanti nel tempo gli incassi dai propri clienti, concedendogli quindi delle dilazioni di pagamento più lunghe
3) diminuzione delle tempistiche di pagamento dei debiti di gestione: una diminuzione dei gg debiti ha effetti negativi sull’equilibrio finanziario perché indica che l’azienda anticipa le uscite monetarie derivanti dai pagamenti ai propri fornitori
Di contro, una diminuzione del Ciclo Monetario ha effetti positivi sull’equilibrio finanziario dell’azienda perché indica una diminuzione del divario tra i tempi di pagamento e i tempi di incasso. Infatti, nella migliore delle ipotesi, un valore negativo del Ciclo Monetario indica che l’azienda genera flussi di cassa in entrata (incassi dai clienti) che anticipano i flussi di cassa in uscita (pagamenti ai fornitori).
Indicatore | Significato |
---|---|
Ciclo Monetario > 0 | L’azienda paga i fornitori prima di incassare dai clienti |
Ciclo Monetario = 0 | Le tempistiche di incassi e pagamenti coincidono |
Ciclo Monetario < 0 | L’azienda incassa dai clienti prima di pagare i fornitori |
L’obiettivo dell’azienda in ottica di gestione del fabbisogno finanziario a breve termine è quello di intervenire sulle componenti del Ciclo Monetario in modo da ridurre il potenziale divario esistente tra i tempi di pagamento e i tempi di incasso. I driver sui quali agire per ottenere tale riduzione sono i seguenti:
1) Minimizzazione del tempo medio di incasso dei crediti di gestione
2) Minimizzazione del tempo medio di giacenza delle scorte in magazzino
3) Massimizzazione dei tempi medi di pagamento dei debiti di gestione
L’analisi del Ciclo Monetario, affinché sia efficace ed esaustiva, non può però prescindere da una valutazione integrata delle sue componenti. Infatti, la variazione di una di queste ultime può essere esplicativa di situazioni più o meno gravi a seconda della presenza o meno di altre variazioni. A titolo esemplificativo, una diminuzione dei debiti di gestione comporta un peggioramento del fabbisogno finanziario a breve (a causa del fatto che l’azienda paga prima i suoi fornitori) che può essere letta in un’accezione ancora più grave se accompagnata anche da una riduzione del fatturato. Inoltre, l’analisi delle componenti del Ciclo Monetario può generare ulteriore valore aggiunto quando comparata con informazioni relative all’operatività giornaliera dell’azienda. Prendendo ancora una volta in esame le variazioni dei debiti di gestione e supponendo stavolta un loro aumento in un determinato periodo, si potrebbe erroneamente concludere che gli impatti sul valore finale del Ciclo Monetario siano sicuramente positivi (infatti un aumento dei debiti comporta una riduzione del divario tra tempi di pagamento e tempi di incasso). Tuttavia, per arrivare a tale conclusione è necessario indagare se l’aumento derivi da una maggiore forza contrattuale dell’azienda nei confronti dei suoi fornitori o se invece derivi da situazioni di crisi di liquidità con conseguente mancato rispetto delle scadenze prestabilite.
gg magazzino | gg crediti | gg debiti | |
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Aumento | Evento negativo: vendo con maggiore ritardo aumentando le scorte | Evento positivo: adotto una strategia commerciale che, concedendo maggiori dilazioni di pagamento ai clienti potrebbe portarmi, nel breve periodo, a peggiorare la mia situazione finanziaria con l’obiettivo di migliorarla più che proporzionalmente nel medio periodo Evento negativo: concedo una maggiore dilazione ai miei clienti, aumentando i tempi di incasso. Tale situazione non è una strategia voluta come il caso precedente ma subita e comporta un disequilibrio finanziario con conseguente necessità di reperire risorse finanziarie. Tale condizione potrebbe essere più grave laddove l’aumento delle tempistiche di incasso derivi dal fatto che i clienti non siano in grado di onorare gli impegni di pagamento nei miei confronti |
Evento positivo: i fornitori mi concedono una maggiore dilazione perché ho acquisito un maggiore potere contrattuale Evento negativo: i giorni di pagamento dei fornitori sono aumentati non perché i fornitori mi concedono una maggiore dilazione ma perché non ho risorse finanziarie e sono costretto a pagare in ritardo. Questo nel medio periodo potrebbe causare gravi ripercussioni sulla continuità aziendale |
Diminuzione | Evento positivo: vendo con maggiore velocità diminuendo le scorte | Evento positivo: concedo una minore dilazione ai miei clienti, riducendo i tempi di incasso grazie ad una maggiore forza contrattuale che ho acquisito nei loro confronti | Evento negativo: pago prima i miei fornitori, diminuendo i tempi di pagamento |