INDIETRO
Mar 1, 2017 |
Indici di Bilancio o Ratios | Indici di copertura finanziaria | 

ICS - Interest Coverage Ratio

Ebit/Of = Risultato operativo/Oneri finanziari

L'indice di copertura degli interessi definisce il grado di copertura che il risultato operativo riesce a fornire al costo degli oneri finanziari.

Anche questo rapporto è molto utilizzato dalle banche come monitoraggio del rischio finanziario dell'impresa. La possibilità di soddisfare gli obblighi di pagamento degli interessi è assolutamente fondamentale per un’impresa influenzando positivamente il rapporto con i creditori aziendali.

Proprio per la sua importanza l’indice è utilizzato dal Prof. Damodaran come unico parametro rilevante per valutare il rating aziendale. 
Infatti, a ciascun valore di tale indicatore viene associato uno spread che comporterà un dato rating.

Il quoziente è particolarmente utile poiché indica il grado di copertura che il reddito operativo è in grado di fornire al costo delle risorse finanziarie. Quando l’indice assume una valore minore di 1, l’EBIT sarà minore degli oneri finanziari. Il reddito generato dalla gestione operativa non è, cioè, sufficiente a remunerare il capitale acquisito per produrlo. In tal caso, a meno che non intervengano aggiustamenti conseguenti alla gestione straordinaria (o interessi attivi e dividendi particolarmente elevati), il risultato economico finale è negativo e l’impresa si trova in una situazione di grave tensione finanziaria. Ovviamente ciò non può che ripercuotersi negativamente sul giudizio di rating. L’indicatore Ebit/Of è molto chiaro e può essere utilizzato in modo particolarmente efficiente. Il pregio di tale indice sta nell’analizzare congiuntamente il profilo finanziario con la dimensione patrimoniale ed economica (livello dei tassi e dei margini operativi).

In alcuni casi viene utilizzato anche il rapporto Ebitda/Of che è considerato più corretto dato che l’Ebit sottostimerebbe i flussi di cassa. Infatti, a differenza dell’Ebit l’aggregato Ebitda è formato anche dagli ammortamenti che, non essendo una uscita finanziaria ma solo un costo contabile, rappresenta una sorta surplus finanziario per l’impresa utilizzabile in qualsiasi momento

Sebbene però tale impostazione non sia sbagliata, per un’impresa con un’attività in corso è pericoloso dipendere da i flussi di cassa di cassa generati da elementi non monetari come gli ammortamenti per far fronte ai pagamenti del debito. Può accadere che le imprese con spese elevate per ammortamenti abbiano anche spese elevate in conto capitale. Se i flussi di cassa associati agli ammortamenti sono utilizzati per effettuare i pagamenti del debito, l’impresa potrebbe non avere risorse da investire per sostenere crescita futura o per mantenere le attività in essere. Un’impresa con un EBITDA elevato ed un EBIT basso che prende in prestito risorse sulla base della stima del primo valore può trovarsi in seria difficoltà per due motivi: se utilizza i flussi di cassa derivanti dagli ammortamenti per ripagare gli oneri finanziari invece di effettuare delle spese in conto capitale può mettere a rischio le sue prospettive di crescita; se invece continua a effettuare delle spese in conto capitale, dovrà dipendere dal nuovo finanziamento per coprire i costi del debito. Per tale ragione preferiamo utilizzare, per la verifica della sostenibilità del costo del debito, l’EBIT piuttosto che l’EBITDA.

 

INDIETRO


Questo articolo ti è piaciuto? Aiutaci a farlo conoscere

I nostri partner

Partner SaltEdge
Partner Stripe
Partner Info Camere
Partner Assolombarda
Partner Amazon AWS