Convegno: Sovraindebitamento, tra approdi consolidati, punti critici e novità; dopo la Legge 155/2017
Ringraziamo i circa 300 professionisti giunti da tutte le regioni italiane per aver partecipato al Convegno sul sovraindebitamento tenutosi a Catania il 9 e 10 febbraio organizzato dall’ODCEC e dall’OCC della provincia catanese che ha visto la Cloud Finance come sponsor dell’evento.
All’incontro hanno partecipato in qualità di relatori, oltre che il presidente dell’Ordine nazionale dei Commercialisti, numerosi magistrati e professionisti esperti della materia.
Nel convegno sono state delineate luci e ombre della nuova riforma del diritto fallimentare ed i limiti dell’attuale Legge n. 3 del 2012 in tema di sovraindebitamento. Stiamo assistendo, da parte dei vari tribunali italiani, ad una netta difformità interpretativa e applicativa della nuova norma, in particolare tra il Tribunale di Milano e quelli più a sud della penisola. Mentre questi ultimi sono più disponibili a valutare le proposte pervenute dai soggetti interessati con l’ausilio degli OCC, il Tribunale di Milano attua la norma con una maggiore rigidità. Ciò comporta una grande differenza tra il numero delle pratiche presentate e successivamente omologate tra le varie province d’Italia.
Noi concordiamo pienamente con quanti pensano che tale normativa possa rappresentare una importantissima occasione per risollevare le sorti delle migliaia di famiglie che per problemi e vicissitudini varie si trovano ad essere gravati di debiti che non permettono più al soggetto di partecipare alla vita sociale del paese e contribuire al suo sviluppo. Tale legge permetterebbe il recupero di persone che, a causa della loro situazione, vivono in una condizione di prostrazione psicologica. Tale situazione non giova a nessuno ma anzi blocca lo sviluppo dell’intero paese dato che una importante fetta della popolazione è fuori dal mercato e dal normale vivere sociale. Gente che vive senza nessuna speranza per il futuro, che non dispone di un conto corrente, che, se può, svolge attività di mera sussistenza in nero e completamente sconosciuta al fisco. È vero che nel nostro ordinamento vige il principio della tutela del credito come diritto garantito costituzionalmente che stabilisce che i debiti vanno comunque pagati in virtù proprio di tale tutela ma la situazione attuale e i principi che la legge n. 3 vuole affermare vanno al di là del concetto stesso di credito-debito ed hanno la finalità di tutelare interessi che sono nazionali in un momento di grave crisi per molte famiglie. Tale legge gioverebbe anche ai creditori dato che grazie ad essa il sovraindebitato potrebbe superare la sua situazione, ricominciare a camminare con le proprie gambe ed a vivere di nuovo, a poter svolgere un’attività finalmente alla luce del sole grazie a nuovi stimoli, a pagare le tasse, a consumare di nuovo e tornare a partecipare alla vita sociale della nazione. Ciò alla fine gioverebbe anche allo stesso creditore che comunque nella grande maggioranza dei casi non riuscirebbe ad ottenere la restituzione del proprio credito perdurando la situazione di sovraindebitato del debitore. Nella civilissima Germania questo concetto è stato recepito da molti anni ed allo stato attuale vengono esdebitati ogni anno circa 100.000 soggetti!
In definitiva, la legge 3 può davvero essere un’occasione da non perdere e da sfruttare, pur con tutte le limitazioni che sappiamo presenti nella legge stessa. Per fare ciò dovremmo abbandonare il vecchio concetto di mera contrapposizione tra credito-debito in favore di principi molto più alti che vadano a tutelare gli interessi dell’intera nazione. Nel lungo periodo tale cambiamento concettuale andrebbe ad avvantaggiare i creditori stessi e far sì che anche il sovraindebitato, attualmente al di fuori della vita sociale ed economica del paese, possa attivamente partecipare di nuovo ad essa con nuovi stimoli ed interessi.